Quando si può imparare ad essere donne coraggiose? Si impara da piccole! Lo studio della Fondazione Bet She Can si basa sull’idea che il momento arrivi tra gli 8 e i 12 anni. La Fondazione creata da donne – tra cui importanti manager di azienda – punta a creare iniziative per le bambine che realizzino…
Leggi...Desidero condividere il caso di Italiaonline – grande gruppo digitale italiano, prima internet company nazionale e terzo player del mercato web in Italia dopo Google e Facebook – che opera in un mercato globale High Tech, dove l’innovazione, la velocità e la creatività, fanno la differenza. Italiaonline, pur operando in contesti altamente competitivi sia dal punto…
Leggi...Guardando questo video ho riflettuto su un aspetto importante: crescendo si perde la capacità di guardare il mondo e di relazionarsi agli altri senza classificare con stereotipi e pregiudizi. Giudichiamo e siamo giudicati per come ci presentiamo, per quello che abbiamo e per la posizione lavorativa. Provate a pensare se imparassimo di nuovo a relazionarci…
Leggi...Il sogno di Bill Niada Milanese, imprenditore dal 1983, nel 1996 entra nel settore degli outlet fondando Fifty Factory Store, prima iniziativa del genere in Italia. Nel 1997, la figlia più grande, Clementina, si ammala e la sua vita è stravolta. Con la moglie Emilia inizia un pellegrinaggio in vari ospedali italiani, europei e americani.…
Leggi...La scorsa settimana ho trascorso qualche giorno di vacanza a New York e ho approfittato dell’occasione per visitare Roosevelt Island. Non sapevo cosa aspettarmi perché in precedenza avevo preferito mete più turistiche nella Grande Mela. Immaginate quindi il mio stupore quando mi sono imbattuta in questo cartello a Sud dell’isola. Ho deciso che una volta…
Leggi...“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca o colore dei vestiti, chi non rischia, chi non parla a chi non conosce. Lentamente muore chi evita una passione, chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni …”…
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