Saper essere, il senso del capitale psicologico
- Pubblicato in Gestione risorse umane, Strumenti per il mio lavoro
- Scritto da Corrado Cingolani
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Applicare le belle idee, i buoni propositi alle comuni azioni di tutti i giorni, risulta, a volte, un esercizio tutt’altro che semplice.
Spesso approcciamo quasi senza renderci conto “come” lo facciamo, sia nella vita lavorativa, sia nella sfera di vita privata, ma, per fortuna, qualche volta capita di fare una chiacchierata o scambiare messaggi, che ti permettono di riflettere su ciò che stai facendo.
E così, condividendo con un collega, ma soprattutto un amico, la voglia di realizzare qualcosa che esuli dall’attività professionale, mio son sentito porre questa domanda……..
“Perché facciamo tutto questo?”
Io ho risposto, con il testo di una “chattata” nella quale esprimevo entusiasmo per i risultati raggiunti proprio qua, su Networkelavoro e non solo….
“Perché siamo delle belle teste, pensanti e curiose”
Proprio così, teste ma con le orecchie, per “ascoltare” le esperienze vissute, mentre ti impegni
- ad accrescere le conoscenze, “sapere”
- e sviluppare le tue capacità, “saper fare”
e saper adottare il giusto ATTEGGIAMENTO “SAPER ESSERE”
Un atteggiamento incardinato alla proattività, permette di dare un inprinting alle proprie azioni, dare cioè Personalità.
L’atteggiamento “giusto” verso i problemi, verso i comportamenti degli altri, significa avere CONSAPEVOLEZZA, che è il motore di ogni Cambiamento, di ogni Miglioramento.
Se il nostro saper essere lo esercitiamo incidendo sulle nostre prestazioni come singoli e di conseguenza, su quelle dell’organizzazione d’appartenenza, con Determinazione, autoEfficacia, Resilienza, Ottimismo potremmo far crescere un Valore Aggiunto che da molti autori, tra tutti Luthans, è definito Capitale Psicologico, come una della quattro fonti di vantaggio competitivo per l’azienda.
Saper essere è per me lasciare un segno del proprio passaggio, che, come padre, è certamente identificato in mia figlia, ma più in generale come persona è essere innovatore, nel senso di osservare le cose da altri punti di vista, anche fuori dagli schemi, ma che abbiano come filo conduttore: la persona al centro.