Leggere, nuoce gravemente alla salute

Felicità, smart working, ben-essere, dovere, perseveranza, passione, dedizione, libertà e cambiamento, cosa hanno in comune, secondo voi?

Non mi sono ronzati in testa in una notte estiva, troppo calda per dormire, ma sono termini ricorrenti in vari articoli, ai quali inizialmente ho solo “buttato un occhio”, ma che hanno destando la mia curiosità su qualcosa che li metteva in relazione.

Rileggendoli, mi è stato semplice riuscire a trovare la comunanza di scritti così diversi;

 Lavoriamo in profondità, senza ambizioni particolaristiche, con alto senso del dovere” (citazione di De Gasperi – Articolo di Roberto Napoletano – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/NKCarY);

     
        “Sono persone, perseveranza, passione e dedizione, il cuore pulsante della scoperta egiziana” (riflessioni sulle scoperte nuovi giacimenti http://www.hr-link.it/la-competenza-umana-resta-fondamentale/);  
 “Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore” (passo del discorso di Pericle – https://www.linkedin.com/pulse/discorso-di-pericle-agli-ateniesi-fabio-antonio-bovino)    
           ”nascono occasioni che non possiamo permetterci di ignorare e che ci portano ad un importante cambiamento di mentalità” (Articolo di Cristina Tangorra http://www.networkelavoro.com/2015/08/smart-working-co-working-e-responsabilita/)  
  “il lavoro nobilita e aiuta ad avere un progetto ed una realizzazione sociale. Ma questo non deve andare a discapito degli effetti e delle passioni” (Articolo di Mariella Bruno http://www.networkelavoro.com/2015/07/cose-la-felicita/)      

Dicevamo, termini ricorrenti, ma sarebbe più opportuno parlare di concetti, che si articolano in contesti tanto diversi ma che hanno come fulcro la persona, non solo vista nella prospettiva lavorativa o della vita privata, ma considerata nel suo essere.

E’ essenziale partire proprio da qui, per sviluppare una visione complessiva ed inclusiva delle tante sfaccettature della vita che reciprocamente interferiscono tra loro.

Felicità, benessere sono nostri obiettivi, a volte chimere ed è forviante ricercarli in un ambito o in un altro, ritengo invece importante un bilanciamento, che non vuole essere una salomonica visione, ma il necessario contemperamento  tra lo star bene individuale ed il contesto sociale, inteso come ambiente in cui si vive e si lavora.

Essere concentrati nel presente, per poter dare il meglio di se stessi in ogni circostanza, avere autoconsapevolezza e sviluppare le capacità relazionali, per una piena condivisione con il contesto che circonda ognuno di noi.

Una buona base su cui, chi si occupa di gestione di risorse umane, può costruire e applicare gli strumenti più innovativi, per la creazione di un gruppo coeso e produttivo.

Si, e ritorno al tema dello smartworking, è la base culturale che deve essere pronta a dare una svolta al paradigma del rapporto lavorativo, non più basato sul controllo prestazione/presenza, ma sulla verifica del raggiungimento degli obiettivi.

Creare cioè un ambiente lavorativo integrato nella vita personale in un effettivo work life balance, che si traduca in efficienza dei risultati ed una soddisfazione della persona.

Solo così un individuo può sentirsi libero di essere felice riuscendo a soddisfare gli impegni lavorativi, senza stravolgere il proprio senso della vita.

E’ possibile realizzarlo, o per lo meno, è un punto di vista condivisibile?

Leggere_01Magari è solo un pensiero utopico scaturito dalle troppe letture, ma sono certo che nemmeno in quest’ultimo caso, leggere, nuocerebbe gravemente alla salute.

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Amo relazionarmi, amo gli sport di squadra (in particolar modo, il basket) ed amo le sfide. Sono curioso, ma non ficcanaso, e ciò mi porta a conoscere ed imparare cose nuove, ogni giorno. Recentemente, la curiosità di comprendere gli sviluppi dell’’attuale contesto giuslavoristico, mi ha portato ad ottenere la Laurea in Servizi Giuridici per l’Impresa, facoltà di Giurisprudenza. Questo sono io, dopo poco meno di mezzo secolo di vita, dopo l’essere padre, da circa quindici anni, di una splendida figlia e dopo una ventina di anni di esperienza in diverse direzioni risorse umane. Attualmente, oltre al Coordinamento delle attività Normative del personale, nella Direzione Risorse Umane di Atac SpA, ho il piacere di collaborare con il Centro Studi di AIDP con il quale cerco di sviluppare argomenti di attualità. In particolare, ho sviluppato interesse per il tema del “dialogo” inteso come ponte per mettere in relazioni le diversità, con l’obiettivo di trasformarle in risorse, alleanze, sinergie e ove non fosse possibile, di coesistere con esse. Dialogo, nel senso, soprattutto, di saper ascoltare e a tal proposito mi piace ricordare una frase, tratta da un libro di Don Andrea Gallo :“L’importante è tendere l’orecchio oltre le ristrette mura della nostra angusta cerchia dei soliti noti. Dal DIALOGO con i laici, con gli atei, con gli agnostici, con i credenti di altre religioni non possono che nascere curiosità, rispetto tolleranza e amicizia.” Per il futuro? E’ questo lo spirito con cui mi impegno ad approcciare in ogni azione che mi trovo e mi troverò a compiere.

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