Il contratto a tutele crescenti visto da chi gestisce il personale
- Pubblicato in Gestione risorse umane, Strumenti per il mio lavoro
- Scritto da Corrado Cingolani
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Siamo a ridosso della pubblicazione del tanto atteso D.Lgs. n. 23, cd “contratto a tempo determinato a tutele crescenti” (Jobs Act) e come si poteva immaginare, già assistiamo agli sforzi di coloro che cercano conferme sulla bontà del provvedimento ed i detrattori dello stesso, che a loro volta si cimentano a cercare le inefficacia dei contenuti.
Sarà lo strumento di rilancio dell’occupazione? Sarebbe da citare una ben nota canzone … lo scopriremo solo vivendo…, fatto sta che traccia un solco significativo nella riforma del lavoro spostando il baricentro dalla stabilizzazione del posto di lavoro verso una stabilizzazione improntata sulla professionalità.
Giova ricordare che, il decreto che dà attuazione alla Legge Delega si limita, a disciplinare il nuovo regime sanzionatorio dei licenziamenti, senza dettare, per contro, alcuna regola specifica utile a identificare il c.d. contratto a tutele crescenti che, pertanto, non si presenta quale tipologia contrattuale a sé stante. Il contratto a tutele crescenti altro non è che l’ordinario contratto di lavoro subordinato che, dall’entrata in vigore del decreto legislativo ha valore per tutte le nuove assunzioni (o trasformazioni) a tempo indeterminato nel settore privato.
http://www.aidp.it/aidp/ALLEGATI/FILES/5145.pdf